Si stabilizza il mercato nazionale del mais
Dopo la ripresa di poco più di due settimane fa i prezzi sul mercato nazionale del mais si sono stabilizzati.
Il sito Obiettivo Cereali riporta infatti che a Milano il mais “con caratteristiche” quota sempre 182 euro/t, il “convenzionale” 173,50 euro/t. Stessa andamento anche a Bologna, dove le due categorie sono quotate rispettivamente 179 euro/t e 174 euro/t.
Mercati esteri
Sui mercati a termine esteri, l’evoluzione del mais è analoga a quella del frumento tenero. A Parigi i prezzi per gennaio sono rimasti praticamente invariati, con una banda di oscillazione di circa un euro.
La chiusura di venerdì era 162,50 euro/t. A Chicago, dopo i rialzi di inizio settimana il prezzo è calato fino ai 340,2 cent/bushel (123,40 euro/t) di venerdì sera. Il mercato fisico francese ha mostrato invece un lieve cedimento. Il prezzo fob di Bordeaux ha perso un euro/t e giovedì (venerdì era festivo) era di 162 euro/t.
Report Wasde: brutte notizie
Lo scorso 9 novembre però – come riportato dal sito Commodities Trading il Dipartimento dell’Agricoltura statunitense (USDA) ha diffuso il WASDE Report mensile ed i prezzi di mais, frumento e soia hanno reagito a livello internazionale con un tracollo.
In riferimento al Mais, si riscontra un incremento delle rese, che balzano di 1,9 bushels per acro a 175,3 bushels per acro e questo a fronte di un mercato che attendeva un dato nella direzione opposta. In crescita anche le proiezioni sul raccolto, che prevedono un dato finale pari a 15.226 miliardi di bushels (+168 milioni di bushels).
In crescita le scorte USA al termine della stagione 2016 – 2017 che sono oggetto di un upgrade di 83 milioni di bushels per un totale di 2.403 miliardi di bushels: anche in questo caso il dato si è rivelato superiore alle attese di mercato, che erano per una contrazione a 2.3 miliardi di bushels.
Dopo la ripresa di poco più di due settimane fa i prezzi sul mercato nazionale del mais si sono stabilizzati.
Il sito Obiettivo Cereali riporta infatti che a Milano il mais “con caratteristiche” quota sempre 182 euro/t, il “convenzionale” 173,50 euro/t. Stessa andamento anche a Bologna, dove le due categorie sono quotate rispettivamente 179 euro/t e 174 euro/t.
Mercati esteri
Sui mercati a termine esteri, l’evoluzione del mais è analoga a quella del frumento tenero. A Parigi i prezzi per gennaio sono rimasti praticamente invariati, con una banda di oscillazione di circa un euro.
La chiusura di venerdì era 162,50 euro/t. A Chicago, dopo i rialzi di inizio settimana il prezzo è calato fino ai 340,2 cent/bushel (123,40 euro/t) di venerdì sera. Il mercato fisico francese ha mostrato invece un lieve cedimento. Il prezzo fob di Bordeaux ha perso un euro/t e giovedì (venerdì era festivo) era di 162 euro/t.
Report Wasde: brutte notizie
Lo scorso 9 novembre però – come riportato dal sito Commodities Trading il Dipartimento dell’Agricoltura statunitense (USDA) ha diffuso il WASDE Report mensile ed i prezzi di mais, frumento e soia hanno reagito a livello internazionale con un tracollo.
In riferimento al Mais, si riscontra un incremento delle rese, che balzano di 1,9 bushels per acro a 175,3 bushels per acro e questo a fronte di un mercato che attendeva un dato nella direzione opposta. In crescita anche le proiezioni sul raccolto, che prevedono un dato finale pari a 15.226 miliardi di bushels (+168 milioni di bushels).
In crescita le scorte USA al termine della stagione 2016 – 2017 che sono oggetto di un upgrade di 83 milioni di bushels per un totale di 2.403 miliardi di bushels: anche in questo caso il dato si è rivelato superiore alle attese di mercato, che erano per una contrazione a 2.3 miliardi di bushels.