Russia blocca import di mais e soia dagli Usa: è rischio «ingolfamento» per i mercati
La Russia ha bloccato le importazioni di mais e soia dagli stati uniti a partire dal 15 febbraio, ha reso noto – secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Tass – l’assistente del capo del servizio federale per la sorveglianza veterinaria e fitosanitaria del Cremlino (Rosselkhoznadzor) Alexey Alekseenko.
«Gli Stati Uniti devono approntare un sistema per assicurare la sicurezza dei prodotti importati in Russia», ha precisato Alekseenko, spiegando che secondo i dati del servizio federale russo nel grano importato dagli Stati Uniti è spesso presente l’agente infettivo del marciume della spiga da Diplodia (Diplodia maydis: fungo presente sui residui colturali, problematica diffusa in tutto il mondo in aree temperate o caldo umide).
«Lo stop della Russia alle importazioni di mais e di soia statunitensi rischia di aggravare gli effetti dell’embargo, che è già costato all’Italia 240 milioni di euro nel 2015 per i soli effetti diretti nel settore agroalimentare», afferma Coldiretti. «La nuova guerra commerciale, che non tocca direttamente l’Italia, rischia però di aggravare gli effetti indiretti dovuti al fatto che la chiusura delle frontiere russe ingolfa i mercati con il conseguente crollo delle quotazioni di molti prodotti agricoli sotto ai costi di produzione».
La Russia ha bloccato le importazioni di mais e soia dagli stati uniti a partire dal 15 febbraio, ha reso noto – secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Tass – l’assistente del capo del servizio federale per la sorveglianza veterinaria e fitosanitaria del Cremlino (Rosselkhoznadzor) Alexey Alekseenko.
«Gli Stati Uniti devono approntare un sistema per assicurare la sicurezza dei prodotti importati in Russia», ha precisato Alekseenko, spiegando che secondo i dati del servizio federale russo nel grano importato dagli Stati Uniti è spesso presente l’agente infettivo del marciume della spiga da Diplodia (Diplodia maydis: fungo presente sui residui colturali, problematica diffusa in tutto il mondo in aree temperate o caldo umide).
«Lo stop della Russia alle importazioni di mais e di soia statunitensi rischia di aggravare gli effetti dell’embargo, che è già costato all’Italia 240 milioni di euro nel 2015 per i soli effetti diretti nel settore agroalimentare», afferma Coldiretti. «La nuova guerra commerciale, che non tocca direttamente l’Italia, rischia però di aggravare gli effetti indiretti dovuti al fatto che la chiusura delle frontiere russe ingolfa i mercati con il conseguente crollo delle quotazioni di molti prodotti agricoli sotto ai costi di produzione».