Diabrotica: inizia la schiusa delle uova
In quasi tutte le aree della regione Lombardia e Veneto sono state raggiunte le somme termiche indicate dal modello Davis per la schiusa delle uova svernanti della diabrotica e sono iniziate le ricerche delle prime larve.
Questo quanto riportano i Bollettini tecnici regionali (Lombardia e Veneto): il Bollettino Mais pubblicato dall’Ersaf della Lombardia segnala che i danni non saranno visibili in campo se non fra qualche settimana, finché la maggior parte delle larve sia presente in campo ed abbia raggiunto la II o III età. Il Bollettino Colture Erbacee di Veneto Agricoltura pubblicato lo scorso 25 maggio riporta che la sommatoria termica dall’inizio dell’anno è compresa ormai tra 200 e 250 in tutto il territorio regionale; ciò significa che si sta raggiungendo una significativa presenza di larve di secondo stadio.
La schiusura delle uova proseguirà ancora con progressivo aumento del totale di larve presenti, va ricordato che le piogge di questi giorni hanno favorito la sopravvivenza delle uova e delle larve neonate. Visto l’andamento poco rigido dell’inverno e il livello della popolazione di adulti lo scorso anno non si esclude la comparsa di situazioni di danno localizzate in appezzamenti in monosuccessione in aree a forte presenza di mais.
I geodisinfestanti applicati alla semina, se questa è avvenuta meno di 40 giorni fa indicativamente, e se correttamente applicati, dovrebbero essere in grado di contenere i danni radicali, tenuto conto anche dell’andamento climatico sino ad oggi che non dovrebbe averne compromesso la persistenza. Solo nelle situazioni in cui si sono eseguite semine molto precoci in un’epoca in cui l’applicazione dei geodisinfestanti alla semina non era giustificata e in condizioni aziendali di rischio elevato (monosuccessione da più anni, catture di adulti >6 adulti/trappola giorno, assenza nella scorsa campagna di un trattamento adulticida mirato al controllo delle ovideposizioni) è possibile valutare di intervenire in questa fase con l’unico prodotto granulare a base di Lambdacialotrina registrato per l’applicazione in sarchiatura nel rispetto delle seguenti indicazioni:
- l’applicazione deve avvenire indicativamente entro il 50% di schiusa delle uova;
- devono essere utilizzate attrezzature idonee, in grado di interrare il prodotto in prossimità delle radici delle piantine;
- deve essere eseguita una taratura preventiva della macchina per verificare che venga distribuita la dose corretta di prodotto consentita in etichetta.
Per i mais di seconda semina in situazioni di rischio (monosuccessione da più anni, catture di adulti >6 adulti/trappola giorno, assenza nella scorsa campagna di un trattamento adulticida mirato al controllo delle ovideposizioni), valutare di provvedere ad applicare un geodisinfestante localizzato alla semina.
Anche in questo caso è di fondamentale importanza procedere ad una taratura della macchina per verificare che venga distribuita la dose corretta di prodotto e che lo stesso venga localizzato nel solco di semina.
In quasi tutte le aree della regione Lombardia e Veneto sono state raggiunte le somme termiche indicate dal modello Davis per la schiusa delle uova svernanti della diabrotica e sono iniziate le ricerche delle prime larve.
Questo quanto riportano i Bollettini tecnici regionali (Lombardia e Veneto): il Bollettino Mais pubblicato dall’Ersaf della Lombardia segnala che i danni non saranno visibili in campo se non fra qualche settimana, finché la maggior parte delle larve sia presente in campo ed abbia raggiunto la II o III età. Il Bollettino Colture Erbacee di Veneto Agricoltura pubblicato lo scorso 25 maggio riporta che la sommatoria termica dall’inizio dell’anno è compresa ormai tra 200 e 250 in tutto il territorio regionale; ciò significa che si sta raggiungendo una significativa presenza di larve di secondo stadio.
La schiusura delle uova proseguirà ancora con progressivo aumento del totale di larve presenti, va ricordato che le piogge di questi giorni hanno favorito la sopravvivenza delle uova e delle larve neonate. Visto l’andamento poco rigido dell’inverno e il livello della popolazione di adulti lo scorso anno non si esclude la comparsa di situazioni di danno localizzate in appezzamenti in monosuccessione in aree a forte presenza di mais.
I geodisinfestanti applicati alla semina, se questa è avvenuta meno di 40 giorni fa indicativamente, e se correttamente applicati, dovrebbero essere in grado di contenere i danni radicali, tenuto conto anche dell’andamento climatico sino ad oggi che non dovrebbe averne compromesso la persistenza. Solo nelle situazioni in cui si sono eseguite semine molto precoci in un’epoca in cui l’applicazione dei geodisinfestanti alla semina non era giustificata e in condizioni aziendali di rischio elevato (monosuccessione da più anni, catture di adulti >6 adulti/trappola giorno, assenza nella scorsa campagna di un trattamento adulticida mirato al controllo delle ovideposizioni) è possibile valutare di intervenire in questa fase con l’unico prodotto granulare a base di Lambdacialotrina registrato per l’applicazione in sarchiatura nel rispetto delle seguenti indicazioni:
- l’applicazione deve avvenire indicativamente entro il 50% di schiusa delle uova;
- devono essere utilizzate attrezzature idonee, in grado di interrare il prodotto in prossimità delle radici delle piantine;
- deve essere eseguita una taratura preventiva della macchina per verificare che venga distribuita la dose corretta di prodotto consentita in etichetta.
Per i mais di seconda semina in situazioni di rischio (monosuccessione da più anni, catture di adulti >6 adulti/trappola giorno, assenza nella scorsa campagna di un trattamento adulticida mirato al controllo delle ovideposizioni), valutare di provvedere ad applicare un geodisinfestante localizzato alla semina.
Anche in questo caso è di fondamentale importanza procedere ad una taratura della macchina per verificare che venga distribuita la dose corretta di prodotto e che lo stesso venga localizzato nel solco di semina.