Assalzoo si impegna con la filiera per valorizzare il mais italiano
È stato firmato lo scorso 13 giugno a Roma – a margine l’incontro Mangimi italiani: mais materia prima strategica, promosso e organizzato da Assalzoo (Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici) – un MoU (Memorandum of Understanding) per rilanciare la filiera del mais italiano.
Messo a punto dell’Associazione dei mangimisti e condiviso con una larga componente della filiera, il MoU è stato firmato e sottoscritto dal presidente Assalzoo, Alberto Allodi, dal presidente di Assosementi, Giuseppe Carli, dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, dal presidente Alleanza Cooperative Italiane Agroalimentare, Giorgio Mercuri, dal presidente regionale Cia Lombardia, Giovanni Draghetta, dal presidente Associazione maiscoltori italiani, Cesare Soldi e dal presidente Copagri, Franco Verrascina.
“Il memorandum rappresenta un momento importante all’intero panorama agroalimentare italiano; testimonia infatti una strategia complessiva di filiera che, nella presa d’atto della crisi produttiva di un materia prima fondamentale come il mais, non si ferma a una mera constatazione della situazione, ma sceglie una via operativa” ha evidenziato Allodi nel corso della tavola rotonda svoltasi durante l’incontro. “Un primo passo che non è già il risultato” ha proseguito Allodi “bensì il punto d’avvio per un percorso da compiere insieme”.
“La sottoscrizione del Memorandum of Understanding è un passo fondamentale che affianca altre importanti iniziative attivate a supporto della maiscoltura nazionale come il Tavolo tecnico dedicato al mais per il quale proprio ieri è stata chiesta l’ufficializzazione al Ministero e che vede ancora una volta la filiera unita a sostegno della coltura del mais – ha commentato Carli.
“Come rappresentante dei produttori di mais credo che questo documento rappresenti un importante passo avanti per iniziare a fare davvero sistema tra parte agricola ed industriale, il lavoro però inizia adesso e noi diamo piena disponibilità” ha sottolineato Soldi.
“Piena condivisione degli obiettivi e dei contenuti del memorandum” è stata espressa da Mercuri. “il mais e’ la prima coltura per quantita’ raccolta a livello nazionale e ha un ruolo fondamentale nelle filiere zootecniche, anche quelle del circuito delle dop. si tratta di una produzione che attraversa un periodo di forte crisi, con una sensibile riduzione della produzione negli ultimi 5 anni, che e’ passata da circa 9 milioni di tonnellate a 6 milioni e un crescente ricorso al prodotto estero per soddisfare le esigenze nazionali, che si attesta ormai su valori prossimi al 50%”, ha sottolineato il rappresentante dell’Alleanza Cooperative.
“È un impegno per la salvaguardia del mais italiano” sottolinea Giansanti. “Il mais, prima coltura cerealicola raccolta in italia e dalla valenza strategica per le produzioni zootecniche va valorizzato – prosegue il presidente Confagri – lungo tutta la filiera in termini di produzione, di competitività, di qualità e di reddito. “La competitività del mais italiano – ha ricordato Giansanti – passa anche attraverso le innovazioni, purtroppo però noi in italia sembriamo lontani dal volerle utilizzare; siamo indietro come spesa per la ricerca: solo 20mi nella classifica dei paesi ocse in termini di percentuale del pil destinata alla spesa in ricerca e sviluppo; dovremmo invece puntare di più sulle enormi chance fornite dai possibili miglioramenti in termini di produzione e produttività’”.
“Con l’intesa di filiera siglata oggi vogliamo rilanciare – ha ricordato Ranaldi – la maiscoltura e contrastare la forte riduzione della produzione nazionale; non dimentichiamoci che stiamo parlando di una materia prima strategica, di un cereale la cui importanza è fondamentale per l’agricoltura, la zootecnia e le produzioni agroalimentari di maggiore prestigio del nostro Paese”
Il memorandum rappresenta un impegno importante per l’intero panorama agroalimentare italiano. Testimonia infatti una strategia complessiva di filiera che, nella presa d’atto della crisi produttiva di un materia prima fondamentale come il mais, non si ferma a una mera constatazione della situazione, ma sceglie una via operativa. Una visione complessiva che ha al centro delle azioni da mettere in atto un’idea forte e condivisa: rilanciare la produzione italiana, dare futuro al mais italiano – materia prima strategica per la zootecnia e per la filiera alimentare dei prodotti di origine animale.
Nel memorandum vengono fissate delle finalità molto chiare, tutte legate alla promozione e all’utilizzo di prodotto italiano, coltivato in Italia, raccolto in Italia e utilizzato per prodotti della filiera zootecnia italiana.
Tra le azioni previste, in particolare si evidenziano:
- la spinta all’approvvigionamento con mais di produzione nazionale per l’alimentazione animale;
- la promozione della domanda interna a favore del prodotto maidicolo nazionale;
- la creazione di strumenti contrattuali innovativi per favorire le relazioni commerciali tra gli agricoltori e i restanti attori della filiera.
Per consultare il memorandum completo clicca su: memorandum_mais_2018
È stato firmato lo scorso 13 giugno a Roma – a margine l’incontro Mangimi italiani: mais materia prima strategica, promosso e organizzato da Assalzoo (Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici) – un MoU (Memorandum of Understanding) per rilanciare la filiera del mais italiano.
Messo a punto dell’Associazione dei mangimisti e condiviso con una larga componente della filiera, il MoU è stato firmato e sottoscritto dal presidente Assalzoo, Alberto Allodi, dal presidente di Assosementi, Giuseppe Carli, dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, dal presidente Alleanza Cooperative Italiane Agroalimentare, Giorgio Mercuri, dal presidente regionale Cia Lombardia, Giovanni Draghetta, dal presidente Associazione maiscoltori italiani, Cesare Soldi e dal presidente Copagri, Franco Verrascina.
“Il memorandum rappresenta un momento importante all’intero panorama agroalimentare italiano; testimonia infatti una strategia complessiva di filiera che, nella presa d’atto della crisi produttiva di un materia prima fondamentale come il mais, non si ferma a una mera constatazione della situazione, ma sceglie una via operativa” ha evidenziato Allodi nel corso della tavola rotonda svoltasi durante l’incontro. “Un primo passo che non è già il risultato” ha proseguito Allodi “bensì il punto d’avvio per un percorso da compiere insieme”.
“La sottoscrizione del Memorandum of Understanding è un passo fondamentale che affianca altre importanti iniziative attivate a supporto della maiscoltura nazionale come il Tavolo tecnico dedicato al mais per il quale proprio ieri è stata chiesta l’ufficializzazione al Ministero e che vede ancora una volta la filiera unita a sostegno della coltura del mais – ha commentato Carli.
“Come rappresentante dei produttori di mais credo che questo documento rappresenti un importante passo avanti per iniziare a fare davvero sistema tra parte agricola ed industriale, il lavoro però inizia adesso e noi diamo piena disponibilità” ha sottolineato Soldi.
“Piena condivisione degli obiettivi e dei contenuti del memorandum” è stata espressa da Mercuri. “il mais e’ la prima coltura per quantita’ raccolta a livello nazionale e ha un ruolo fondamentale nelle filiere zootecniche, anche quelle del circuito delle dop. si tratta di una produzione che attraversa un periodo di forte crisi, con una sensibile riduzione della produzione negli ultimi 5 anni, che e’ passata da circa 9 milioni di tonnellate a 6 milioni e un crescente ricorso al prodotto estero per soddisfare le esigenze nazionali, che si attesta ormai su valori prossimi al 50%”, ha sottolineato il rappresentante dell’Alleanza Cooperative.
“È un impegno per la salvaguardia del mais italiano” sottolinea Giansanti. “Il mais, prima coltura cerealicola raccolta in italia e dalla valenza strategica per le produzioni zootecniche va valorizzato – prosegue il presidente Confagri – lungo tutta la filiera in termini di produzione, di competitività, di qualità e di reddito. “La competitività del mais italiano – ha ricordato Giansanti – passa anche attraverso le innovazioni, purtroppo però noi in italia sembriamo lontani dal volerle utilizzare; siamo indietro come spesa per la ricerca: solo 20mi nella classifica dei paesi ocse in termini di percentuale del pil destinata alla spesa in ricerca e sviluppo; dovremmo invece puntare di più sulle enormi chance fornite dai possibili miglioramenti in termini di produzione e produttività’”.
“Con l’intesa di filiera siglata oggi vogliamo rilanciare – ha ricordato Ranaldi – la maiscoltura e contrastare la forte riduzione della produzione nazionale; non dimentichiamoci che stiamo parlando di una materia prima strategica, di un cereale la cui importanza è fondamentale per l’agricoltura, la zootecnia e le produzioni agroalimentari di maggiore prestigio del nostro Paese”
Il memorandum rappresenta un impegno importante per l’intero panorama agroalimentare italiano. Testimonia infatti una strategia complessiva di filiera che, nella presa d’atto della crisi produttiva di un materia prima fondamentale come il mais, non si ferma a una mera constatazione della situazione, ma sceglie una via operativa. Una visione complessiva che ha al centro delle azioni da mettere in atto un’idea forte e condivisa: rilanciare la produzione italiana, dare futuro al mais italiano – materia prima strategica per la zootecnia e per la filiera alimentare dei prodotti di origine animale.
Nel memorandum vengono fissate delle finalità molto chiare, tutte legate alla promozione e all’utilizzo di prodotto italiano, coltivato in Italia, raccolto in Italia e utilizzato per prodotti della filiera zootecnia italiana.
Tra le azioni previste, in particolare si evidenziano:
- la spinta all’approvvigionamento con mais di produzione nazionale per l’alimentazione animale;
- la promozione della domanda interna a favore del prodotto maidicolo nazionale;
- la creazione di strumenti contrattuali innovativi per favorire le relazioni commerciali tra gli agricoltori e i restanti attori della filiera.